Matilde Fiorin è a terra, ha appena fallito il secondo tentativo al salto di ingresso. Il ginocchio tumefatto e sanguinante è già bendato per una caduta in allenamento nei giorni precedenti, il dolore è forte, le lacrime rigano il volto, dentro e fuori si fa strada la paura. La gara sembra ormai compromessa.
Matilde non lo sa ma, con malcelata soddisfazione, una avversaria esulta: “Sì!sì!sì! Non mi basta il podio, voglio io il primo posto”. Se ti dai stupidamente alla caccia grossa ti devi accertare di lasciare la tua vittima senza respiro, perché se lasci la tigre solo ferita, la tigre si rialza e a quel punto quella che deve avere paura sei tu che hai vigliaccamente sparato.
Quella che, non si sa come, si rialza dall'asfalto non è più la bimba spaventata e dolorante che vi è appena precipitata, è una ragazza che ritrova il coraggio e le energie nell'abbraccio del padre, nello sguardo dei compagni, una ragazza che la tigre ce l'ha dentro. Matilde si asciuga le lacrime, caccia via il dolore, si riporta alla linea di partenza ed infila il metro e ottanta, poi il metro e novanta, poi i due metri senza sbagliare più.
La sera in piazza a Riccione sul gradino più alto del podio dell'high jump categoria allieve, a ballare con l'oro al collo e la maglia tricolore indosso c'è ancora lei, la nostra tigre, a raccogliere l'abbraccio commosso di compagne ed avversarie tra gli applausi sentiti del pubblico, perché Matilde ci ha insegnato cos'è lo sport, magari ha insegnato qualcosa anche a chi pensava di guardarla dall'alto in basso.Alfieri ideali i due Juniores, Davide Albini e Daniele Cuccovillo, argento e bronzo rispettivamente con misure da paura, due metri e sessanta per l'uno, due e cinquanta per l'altro, tanta roba. Gara da brividi anche la loro che si confermano meritatamente ai vertici nazionali.
Grande risultato anche per Jacopo Lorenzetti, allievi, che ormai dal podio non scende più e con i suoi due metri e dieci, anche grazie al rischio di un ingresso ad una misura più alta, si prende un bronzo supermeritato.
Bronzo anche per Giulia Mapelli, seniores, di Giulia non sappiamo più che dire, salta da prima di camminare e c'è chi giura che anche col girello cercasse la giusta elevazione...
Ad impreziosire la spedizione anche il fantastico bronzo nel free jump di Anna Bonomi, categoria ragazze, alla prima esperienza ad un competizione di così alto livello. Un salto dopo l'altro Anna lascia dietro di sé un pletora di agguerrite avversarie e riporta la Roller Power sul podio nazionale di specialità che tra le ragazze mancava ormai dal 2013.
Alla spedizione in terra romagnola hanno preso parte anche Anita Carniti, Martina Chizzoli, Davide Cortesi e Leonardo Salani, categoria ragazzi, all'esordio ad un campionato nazionale. Buona gara per loro nel free jump. Non è facile gestire la tensione su di un palcoscenico così importante. Al rientro dopo l'infortunio Francesco Brambatti, all'esordio fra gli juniores, che, lasciato l'amato high jump, si concentra sul free jump, migliora il suo personale e ritrova buone sensazioni piazzandosi a mezza classifica.
Presente anche il capitano, Matteo De Stefani, seniores, esempio per tutti per dedizione e spirito di gruppo.
Ciliegina sulla torta di questi primi Italian Roller Games il record del mondo dell'high jump frantumato dall'atleta emiliano Gianmarco Savi con un salto eccezionale di 165 cm. Da restare a bocca aperta. Ci uniamo ai complimenti del mondo intero.
Si conclude così l'annata sportiva più travagliata di sempre, dopo la sospensione delle competizioni dello scorso anno, con il ritorno alle emozioni, agli abbracci tra gli atleti (dopo il tampone naturalmente), con il ritorno alle medaglie e la conferma di una posizione di grande lustro per la Roller Power fra le squadre nazionali, undicesima sulle cinquantanove partecipanti da tutta Italia.
Grande merito va alla guida tecnica, fisica e mentale che tutti ci invidiano: Susanna Scotti che ancora una volta ha rischiato l'insolazione per stare vicino alle sue ragazze ed ai suoi ragazzi. Grazie è poco.
Citazione a parte merita Marcello Riviera. Dopo la ventennale esperienza con la maglia azzurra della Roller Power, di cui resta comunque allenatore e mentore numero uno, col passaggio alla categoria master veste la maglia di una nuova società, A Ruota Libera, che ha fondato in terra bergamasca, dove da qualche tempo si è trasferito per diffondere il verbo del pattinaggio freestyle. Tre le competizioni disputate: free jump, high jump e roller cross, tre titoli italiani di categoria conquistati a mani basse.
Ci piace qui citare anche le sorelle ed i fratelli orobici (perché definirli cugini sarebbe poco) che alla prima apparizione a livello nazionale si son conquistate due podi: argento per Arianna Milesi nel free jump e per Veronica Bonaiti nell'high jump.