Il rito del Martedì

C’è un momento della settimana che per i nostri ragazzi non è semplicemente un appuntamento in palestra, ma un piccolo rituale che si ripete con la stessa energia da quasi due anni. È il rito del martedì, un’abitudine che ormai è diventata una tradizione, un talismano che accompagna il gruppo verso ogni nuova sfida della stagione.

È vero, in palestra ci si va per allenarsi: pesi, ripetute, sudore, fatica. Ma ciò che rende speciale il martedì non sono solo le serie portate allo stremo o i progressi visti davanti allo specchio. È il clima che si crea, quella miscela di motivazione, complicità e battute che trasformano un semplice allenamento in un momento di squadra.

Ogni martedì i ragazzi arrivano con il loro carico di impegni, pensieri e stanchezza, e puntualmente se ne vanno più leggeri. Perché ci sono giorni che non ricaricano solo i muscoli, ma anche la testa.

Finito l’allenamento, c’è una seconda parte del rito che è diventata imprescindibile: la cena insieme. Una “schiscèta”, oppure qualche panino ordinato , e li che le storie della giornata si intrecciano tra una forchettata e una risata.

È in quei momenti che si crea davvero il gruppo.
È lì che nascono confidenze, amicizie più solide, idee, obiettivi comuni.
È lì che si costruisce quella fiducia che poi torna utile in campo, in campo di gara, o in qualsiasi altra sfida ci si trovi ad affrontare.

La cena del martedì non è un semplice pasto: è una piccola “riunione di tribù”, un rituale che ricorda a tutti che nessuno è solo nel proprio percorso.

Con il passare dei mesi il rito del martedì è diventato molto più di un’abitudine. È un simbolo.
Una promessa che i ragazzi fanno a sé stessi e al gruppo: esserci.
Settimana dopo settimana, cena dopo cena, il martedì ha creato legami, carattere e una mentalità che accompagna la squadra verso ogni nuovo impegno.

E così, ogni volta che la settimana riparte, il martedì resta lì, come una certezza.
Un piccolo talismano che dà forza, coesione e quell’energia speciale che nasce solo quando si lavora – e si vive – come un vero gruppo.

Perché il martedì è molto più di un giorno: è uno stile di vita.