In questi giorni, noi della piccola redazione del Blog ci siamo trovati davanti a una sorpresa inattesa.
Analizzando le statistiche del sito — un controllo di routine, niente di straordinario — ci siamo imbattuti in una mappa che ha iniziato a raccontarci una storia diversa dal solito.
L’Italia resta naturalmente il nostro centro, il nostro territorio d’origine, la comunità che conosce e vive meglio il mondo delle nostre rotelle.
Ma accanto alla familiarità del tricolore sono comparsi Paesi che hanno catturato immediatamente la nostra attenzione.
Le visualizzazioni arrivano dagli Stati Uniti, dal Messico, da Singapore — dove forse qualche atleta impegnato nel mondiale ha trovato il tempo di seguirci — e ancora dal Vietnam, dalla vicina Francia e dalla Svizzera, dai Paesi Bassi… e perfino dal Gabon,un Paese lontano, quasi esotico per noi, che sinceramente non avremmo saputo collocare al volo sul planisfero.
Eppure, anche da lì qualcuno è arrivato fino a noi della Roller Power.
🔍 Casualità o ricerca? La domanda rimane aperta
È difficile capire se queste visite siano frutto di ricerche casuali, link incrociati oppure interesse diretto.
Forse qualcuno ha digitato una parola chiave simile, forse altri ci hanno cercati intenzionalmente.
La verità è che non possiamo saperlo con precisione.
Ma sapere che il marchio Roller Power e le storie dei suoi eroi vengono lette, scoperte, magari anche apprezzate da persone lontane… fa davvero piacere.
È un segnale semplice ma significativo: quello che raccontiamo non resta fermo qui, ma viaggia.
Corre su strade, continenti, connessioni, fino a raggiungere lettori che non avremmo mai immaginato.
Non si tratta di numeri altisonanti, ma del valore simbolico di una comunità che cresce.
Della consapevolezza che i nostri racconti sui nostri eroi, sulle competizioni, sui protagonisti grandi e piccoli di questa grande famiglia riescono a trovare spazio anche dove non ce l’aspettavamo.
E allora grazie:
a chi ci segue dall’Italia, a chi ci ha trovato per caso, a chi ha cercato proprio noi.
La mappa resta aperta: chissà quali altri punti luminosi compariranno.
Noi continueremo a raccontare. E a voi, super atleti, chiediamo una sola cosa: fate girare le ruote sempre di più veloci e sempre più in alto